Ludoteca interculturale (progetto pilota).
Descrizione sintetica del progetto
L’idea di realizzare una ludoteca interculturale nasce dall’esigenza di creare una zona franca dove si possano superare le differenze senza annullarle. Rappresenta inoltre una possibilità per mostrare a tutti, italiani e non, come la cittadinanza attiva possa costruire una società alternativa che mette al primo posto la dignità della persona in quanto tale ed offre, nella pratica, un modello di interazione in netta controtendenza con l’attuale e sempre più diffuso modello di società xenofoba e razzista. Da qualsiasi punto di vista si parta, sembra scontato che l’eventuale timore per la diversità si possa superare grazie alla conoscenza dell’altro. La lingua rappresenta sicuramente un ponte capace di accorciare le distanze. Inoltre, “il rapporto tra lingua e cultura è importante, perché, se non c’è dubbio che un’altra lingua offra la chiave necessaria per entrare in un altro mondo, di per sé questa non è strumento sufficiente per farlo. Mentre imparare un’altra lingua può anche essere principalmente un compito cognitivo, imparare a vivere linguisticamente un’altra cultura – e dunque imparare ad usare un’altra lingua in modo culturalmente efficace e appropriato – è prevalentemente un processo affettivo”. La ludoteca interculturale è pensata come luogo fisico e mentale dove si possa giocare, imparare e confrontare la propria cultura con le altre in chiave umanistico-affettiva. Trattandosi di un’esperienza che nasce all’interno di Tutta un’altra città, essa ne assume le caratteristiche portanti che si riassumono nell’idea di città-comunità, solidale, sobria, interculturale e inclusiva, rispettosa delle diversità e basata sulla tutela dell’ambiente e dei beni comuni con i relativi servizi. Tale realtà si è già resa visibile in tutte le sue articolazioni durante la Festa del 25/26 settembre presso la villa della Rinchiostra, durante la quale si è dato spazio a molte alternative possibili. La ludoteca intende collocarsi in questo stesso ambito, rivolgendosi non solo ai bambini ma anche ai genitori attraverso un percorso che comprenda momenti comuni e separati. Pertanto si prevedono incontri che offrano, oltre alle proposte più strettamente interculturali, anche laboratori dell’autoproduzione, informazioni sull’altra economia e gli stili di vita (l’altra spesa), sull’acqua e comunque su tutti i temi trattati con la festa, mantenendone lo stile di immediata e facile praticabilità e convenienza. In questo modo TUAC potrà continuare il lavoro iniziato a settembre e che andrà naturalmente a sfociare nella nuova festa, ove sarà approntato uno spazio apposito per la ludoteca. E’ bene notare che la Rete può fare in modo credibile un tipo di proposta così complessiva, perché è in linea con la sua progettualità e ha all’interno le competenze necessarie. La ludoteca si articolerà su due percorsi, uno rivolto a bambini e genitori delle scuole primarie, l’altro, ospitato dal centro d’aggregazione di Castagnara, a tutta la popolazione nei limiti previsti dal progetto.
Per testare l’efficacia di quanto proposto, in questo primo anno si darà vita ad un solo modulo in collaborazione con la D.D. indicata più avanti. In base ai risultati ottenuti la progettazione verrà nuovamente definita e riproposta.