Un comune decide che le mense scolastiche acquistino prodotti locali a chilometri zero.
Un paese – l’Italia – vota in un referendum che l’acqua dev’essere pubblica.
Un continente – l’Europa – pone restrizioni all’uso di Organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura. Tra poco tutto questo potrebbe diventare illegittimo.
Il Trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti (Ttip, Transatlantic trade and investment partnership), oggetto di discussioni segrete tra Usa e Commissione europea, prevede che le commesse pubbliche non possano privilegiare produttori locali, che gli investimenti delle multinazionali siano consentiti e tutelati anche nei servizi pubblici (acqua, sanità, etc.), che la regolamentazione non possa limitare i commerci, anche quando ci sono rischi per l’ambiente o la salute. E se un governo tiene duro, sono pronti i meccanismi di arbitrato che possono costringere gli stati a pagare alle multinazionali l’equivalente dei mancati super profitti.
Si tratterebbe di un colpo di stato. L’annullamento della politica di fronte all’assoluta libertà dei capitali, non di commerciare – quella c’è già – ma di entrare in ogni attività, ogni ambito della vita, con la garanzia di fare profitti. [...]
Il commercio è uno dei temi su cui i paesi membri della Ue hanno già trasferito completamente la sovranità a Bruxelles: è la Commissione a negoziare gli accordi all’Organizzazione mondiale per il commercio (Omc) o i trattati bilaterali come il Ttip. Ma senza poteri significativi del Parlamento europeo e con il potere delle lobby delle multinazionali che detta le politiche europee, .[...]
Il Ttip è un “Trattato intrattabile”che va fermato al più presto. Siamo ancora in tempo, un progetto analogo – l’Ami – era già stato sconfitto nel 1998. Ma servirebbe una discussione attenta che ancora non c’è. Servirebbe una protesta di massa contro quest’ultimo, estremo sussulto di quel liberismo che ci ha portato a sei anni di depressione economica.
Servirebbero sindacati che non si pieghino a nuove distruzioni di posti di lavoro, consumatori che boicottino le multinazionali più aggressive, partiti che si ricordino, per una volta, di difendere la democrazia. Discutere di elezioni europee – da oggi al prossimo maggio – significa discutere soprattutto di questo.
Tratto dal supplemento di sbilanciamoci.info n.1 del 24 gennaio 2014
Europa-USA Il patto atlantico dei capitali
Mario Pianta